Caria miscela il pulp con l’ironia, lega il Pop all’espressionismo tedesco; tratto rude e sincopato di chine, pennarelli, carboncini e smalti dai colori sparati. Sullo sfondo una Nea-polis che sbanda verso il futuro, sempre pronta a esplodere. Porta aperta su un altrove sconosciuto?
C’è sempre un “punctum”, direbbe Roland Barthes, che cambia il senso del tutto: una lattina accartocciata, un disco volante, un ghigno, la lontana esplosione di un vulcano; piccoli elementi disturbanti come detonatori pronti a esplodere.
Un artista poliedrico che sfida le convenzioni – La Repubblica
Un caleidoscopio di colori vivaci e tratti incisivi – Il Corriere.it
La visionaria verve creativa di Caria che si dilata
La visionaria verve creativa di Caria che si dilata
I suoi personaggi, tutti tipi inaffidabili un po’ vittime e un po’ carnefici, si svelano come piccoli romanzi incendiari
un triplo salto mortale frulla insieme Calvino, Grosz, Moebius e Terry Gilliam, e tramuta la tensione in linguaggio politico
Un caleidoscopio di colori vivaci e tratti incisivi – Il Corriere.it
Linguaggio politico e visione futurista – Il Manifesto
L’artista interviene sul senso di spiazzamento, se ne appropria, lo decodifica, manipola le cose con l’immaginazione e trasforma questa città non in un suo doppio ma in una contro realtà fatta di segni, rumori e strani giochi di feste e forche.